Cosimo IV° Mancioli


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Über mich

A mio babbo, che trovo sempre nei mei sogni e che sara' sempre con me...


SCOMPORRE NEI MINIMI PARTICOLARI UN ISTANTE, NEL FLUSSO DEL TEMPO......

Ognuno di noi sente l'esigenza di cercare, e lo fa per tutta la vita, l'equilibrio tra elementi opposti. Mi sono sempre stupito di come le entità siano separate, nella vita: l'uomo e la donna, il marito e la moglie. Risalendo indietro nel tempo all'essenza della visione - io sono un "visionario" - all'inizio del Tutto, troviamo un Uno che a un certo punto si è diviso in due entità. Sto pensando a Esiodo e alla Teogonia. Luce e ombra, quindi, e nell'uso dell'uno e dell'altro ho visto la possibilità di simboleggiare tutti gli opposti, tutti i contrari, tutte le diversità.(STORARO)



Coglietelo sempre quel maledetto attimo fuggente.. non lasciatelo consumare e svanire,perchè potrebbe anche essere la più grande cazzata di tutta la vostra vita, ma se anche solo una piccolissima parte di voi dice "siiii" allora non pensateci troppo, perchè la ragione in questi casi proprio non serve. perchè mentre lo assaporerete quel maledetto attimo tutto sembrerà altro, l'attimo si farà eterno, la paura diverrà felicità e voi non sarete più gli stessi...




UN'ALTRA MIA STELLA:




Un artista fissa la sua immaginazione in una forma tangibile chiamata fotografia.

Nella sua fotografia, un artista cattura lo spirito di un posto o di una persona, veri o immaginari, e chi la osserva capisce immediatamente questa logica.

Un artista è sempre padrone dei suoi strumenti. Quando crea l'arte, un artista trascende l'esistenza comune mentre il suo spirito vola in alto per incontrare ciò che sta catturando nell'immagine. Può esercitarsi ed imparare gli strumenti mentre non sta creando. Ma quando crea, la macchina fotografica diventa una estensione della sua mente. E' un virtuoso: crea fotografie senza pensare consciamente a questioni tecniche.

Per fare un'analogia con la musica, un musicista può esercitarsi molto suonando le scale musicali, ma quando improvvisa non pensa a dove mette le dita per creare le note. E' assorbito dalla passione del momento.

Proprio come i surfisti professionisti che hanno una dozzina di tavole o i chitarristi professionisti che hanno 23 chitarre, un artista può avere una valanga di macchine fotografiche, ognuna per uno scopo diverso.

Allo stesso modo, altri artisti hanno una sola macchina, o nessuna. Non è importante.

I bravi artisti spesso si imbarazzano a mostrare il loro lavoro a qualcuno, a meno che non abbia molta confidenza con loro. Questo perché in fondo il loro lavoro è la loro anima.

Gli artisti usano qualsiasi tipo di apparecchiatura fotografica compresi usa e getta, pinhole camera, o grande formato.

Usano qualsiasi strumento serva loro per creare quello che vogliono.










Cosimo Mancioli, toscano. Si innamora della fotografia quando il giorno della sua Comunione gli viene regalata una piccola AGFA.Da allora la voglia di fermare le emozioni non lo ha piu' lasciato. Perito agrario,vissuto nella campagna toscana fino al 1990,oggi si diverte a fotografare il paesaggio che lo circonda, , gira l'angolo di casa e comincia a studiare il territorio, come se si trovasse sempre in un nuovo posto. E'particolarmente attratto dalla fotografia sperimentale e digitale, sviluppa il suo concetto di colore,sperimentando su ogni immagine i vari strumenti per fotoritocco digitale.


"Fotografo naturalista dallo stile classico e creativo nello stesso tempo, Mancioli si spinge raramente in eccessi interpretativi. Pur amando il forzato utilizzo del colore, egli riesce a produrre immagini intense ed emozionanti, con composizioni equilibrate e grande attenzione per il “punto di vista”. Una caratteristica indubbia traspare costantemente dalle sue immagini: la grande e profonda emozione che riesce a trasmettere."

"Un oggetto o un corpo dall’aspetto comune, se osservati con vera attenzione, si trasformano in qualcosa di sacro. La macchina fotografica può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono , sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco con l’obiettivo. La fotografia è un esercizio d’osservazione e il risultato è sempre un colpo di fortuna: tra le migliaia di negativi che riempiono diversi cassetti del mio studio quelli eccezionali sono veramente pochi. La macchina fotografica è uno strumento semplice, anche il più stupido può usarla, la sfida consiste nel creare attraverso di essa quella combinazione tra verità e bellezza chiamata arte. E’ una ricerca soprattutto spirituale. Cerco verità e bellezza nella trasparenza d’una foglia d’autunno, nella forma perfetta di una chiocciola sulla spiaggia, nella curva d’una schiena femminile, nella consistenza d’un vecchio tronco d’albero e anche in altre sfuggenti forme della realtà. Alcune volte, mentre lavoro su un’immagine nella mia camera oscura, fa la sua comparsa l’anima di una persona, l’emozione di un evento o l’essenza vitale di un oggetto, e allora il cuore mi trabocca di felicità e libero il pianto, non riesco a farne a meno.


da "Ritratto in seppia" di Isabel Allende




Se il futurismo come forma pittorica e poetica, potesse essere rapportato alla fotografia, gli scatti di Cosimo Mancioli ne sarebbero dei degni rappresentanti. Ed infatti più che fotografie, ad un'attenta analisi del quadro d'insieme, Cosimo Mancioli sembra "dipingere" con la sua inseparabile macchina fotografica, amica di mille avventure, paesaggi e persone che sono ritratte in un'atmosfera priva di tempo. Utilizzando uno stile fotografico dedito al fotoritocco, Mancioli riesce a trasformare paesaggi immortalati per sempre in un click, in un susseguirsi di emozioni che rimandano alla mente, una malinconia mai superata nell'autore. Ne è la riprova, il carattere annebbiato della foto, quasi a dimostrare una certa incertezza verso il futuro: si potrebbe benissimo affermare, che le fotografie in questione, rappresentano in pieno il segno dei tempi che stiamo vivendo. La nebbia, creata artificialmente nella foto con arte, rappresenta l'ansia per il futuro, la crisi economica attuale, una vita che scorre con la paura e l'angoscia per tutto quello che si trova davanti. Nonostante tutto, c'è intrinseca anche una certa forma di speranza (sempre velata?) che si evince dai colori accesi: il rosso, il giallo, l'azzurro spiccano al primo assaggio. I paesaggi sono ricercati a dovere dall'autore delle foto, soprattutto hanno come punto di riferimento, l'acqua dei fiumi, il mare. Eppure l'acqua rappresenta la vita ed anche in tal caso è celata un'altra forma di speranza: ma che tipo di vita, si chiede l'autore? Ed ecco infatti che le fotografie sono spesso ambientate in inverno, o autunno inoltrato, due stagioni che nell'immaginario collettivo, sono sempre state associate alla tristezza e alla solitudine. "Non più furori reca a me l'estate, né primavera i suoi presentimenti; puoi declinare, autunno, con le tue stolte glorie: per uno spoglio desiderio, inverno distende la stagione più clemente", scriveva così Giuseppe Ungaretti nella sua poesia dedicata al figlio morto Antonietto. Inverno quindi: senso di freddezza ma anche di solitudine. Ed è proprio questo senso di appartarsi lontano dal mondo esterno che ha spinto Cosimo Mancioli, fin da bambino, ad appassionarsi alla fotografia: quasi per ritagliarsi uno spazio personale in cui vivere indisturbato.













"Antonio Danieli, 26.01.2008 alle 11:32
sempre emozioni dalle tue immagini

credo sinceramente che tra tanti fotografi bravissimi su questo sito, tu sia il mito.

lo stile inconfondibile, la ricerca dell'esenza, l'opera di un artista.

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